BY: Renato Barbruni
BREVE INCONTRO: l’inquietudine di un amore impossibile
Brief Encounter di David Lean
Interpreti: Celia Johnson, Trevor Howard, Cyril Raymond, Stanley Holloway
Anno di produzione 1945, durata 86′
Genere: Sentimentale
Il film racconta la storia di una relazione extraconiugale tra Laura, sposata con due figli, e Alec anch’egli sposato con figli. Il travaglio di un amore sbocciato alla stazione dei treni è vissuto in mezzo a sensi di colpa e turbamenti. Il film è reso molte bello dalla musica del concerto n. 1 per pianoforte e orchestra di S. Rachmaninov, e dalla sublime regia di David Lean.
Dialogo da “Breve incontro”
Lui- “Amore ti ho cercato dappertutto”
Lei- “Ti prego lasciami.”
Lui- “Non poso lasciarti così”
Lei – “Vattene, ti prego”
Lui – “Non essere ingiusta, è per puro caso che è tornato prima, non sa che tu sia” (L’amico di lui che aveva prestato l’appartamento del loro incontro).
Lei – “Avrete parlato di me.”
Lui – ” Non abbiamo parlato di te, ma di una creature senza nome e irreale:”
Lei – “E perché non glia hai detto chi ero, che siamo vili, e volgari …”
Lui – ” Ma niente affatto. Noi siamo certi di amarci, questo e vero, è solo questo che conta …”
Lei – ” Non è vero, non c’è solo questo, c’è anche dell’altro … rispettare se stessi … così non posso più continuare…”
Lui – ” Potresti davvero dirmi addio e non rivedermi più?”
Lei – ” Si, se tu mi aiuti.”
Lui – ” Io t’amo Laura, e ti amerò sempre, finché avrò vita, non poso guardarti, non ne ho la forza, so che questa è la fine, non del mio amore per te, ma della nostra avventura; ma non subito, amore, ti prego, non ora. So quel che hai sentito stasera, il senso di sordido che provi. Mi manca lo sforzo di vivere separati l’uno dall’altra, e poi il senso della colpa provato per il dolere inflitto agli altri , un prezzo troppo alto per la felicità intravveduta.”
Un amore sofferto tra un uomo e una donna, sposati entrambi che vivono su di loro il dolore che infliggono ai rispettivi coniugi. Spesso l’amore si trova imbrigliato dentro situazioni conflittuali: la felicità propria e il dolore recato agli altri. Sembra un paradosso, poiché chi ama non può essere capace di portare dolore, mentre nella realtà della vita accada anche questo. Il film da cui è tratto questo dialogo “Breve incontro” è del 1945. I due personaggi sono collocati all’interno di una cultura dove la separazione e il divorzio, pur essendo legali (il film si svolge in Inghilterra), sono comunque percepiti in modi sinistro. Oggi le cose sono diverse, le persone si separano, si lasciano con meno senso di colpa; la cultura è cambiata, ma ciò che non è cambiato consiste nel dolore che accompagna le persone che si lasciano: soffre chi è lasciato e soffre che lascia. Il senso di colpa nasce dal dolore che una persona infligge all’altra andandosene. Spesso accade che le persone permangano nella relazione per molto tempo senza trovare il coraggio di rompere il legame. Ciò è dovuto a tanti motivi non escluso il profondo rincrescimento di recare dolore. L’amore passa così attraverso la purificazione della sofferenza. Quel tempo trascorso a cercare di proteggere la persona che si lascia non è un tempo sprecato, ma un modo di completare un percorso d’amore e di evoluzione personale che porta a compiere l’atto doloroso nell’umiltà. Tutto allora potrà essere completo, concluso. Infondo le persone cercano di esser in pace con se stesse.
Questo dialogo tocca un’altro aspetto. Laura, in seguito all’improvvisa venuta dell’amico di Alec si sente sporca: quell’incontro, in quell’appartamento, che sarebbe sfociato nell’intimità, la fa sentire volgare. E qui c’è uno degli equivoci che subdolamente si intrufolano nelle relazioni. La tensione erotica sembra divenire l’unica realtà causale dell’incontro. Spesso sono gli uomini che si lasciano intrappolare dalla visione per la quale la sessualità sia il movente di ogni incontro di due persone. Questo è un problema culturale. In ciò consiste il vero pericolo della relazione, poiché lentamente ma inesorabilmente la squalifica. I due smettono di cercare l’incontro di anima, per uniformarsi all’ideologia dominate per cui, infondo l’amore è una unione di corpi. Vi sono desideri che si fermano al puro piacere fisico, ma quando subentra l’amore sono le anima che si cercano attraverso il corpo. Spesso l’incapacità di affrontare ciò che l’amore pone come questione fondamentale, quella di mutare la propria vita, sfocia in una caduta etica della relazione, la quale viene schiacciata sulla sola dimensione sessuale.