BY: Renato Barbruni
LA RAGAZZA DELLE BALENE
WHALE RIDER
di Niki Caro
Interpreti: Keisha Castle-Hughes
Anno di produzione 2002
Film antropologico dall’atmosfera poetica della favola moderna. Il popolo dei Maori ha perduto l’identità e con essa vacilla nell’individuo maori la dignità soggettiva (la perdita della identità di popolo o culturale produce come primo effetto la disgregazione della realtà personale ed il soggetto si trova smarrito a causa della perdita di quei punti di riferimento che costituivano l’ossatura della sua personalità). Nel mito, di cui si parla nella storia del film, un ragazzo cavalcando un balena avrebbe condotto il popolo maori fuori dall’oscurità, come avvenne già in tempi lontani.E’ interessante notare il tema archetipico del salvatore, del messia,presente in molte culture. Tema che si collega direttamente e si ri-attiva con la decadenza dell’anima collettiva (il tessuto culturale di riferimento accennato sopra). La storia si sviluppa attraverso la coscienza della protagonista che sente (intuisce) in sé le stigmate dell’eletto (il salvatore, il messia che conduce il popolo alla liberazione dall’oscurità). L’essere “femmina” non permette al vecchio nonno (depositario della memoria del suo popolo) di “riconoscere” in lei l’agognato Salvatore. Altro aspetto interessante questo in quanto spesso il mito si presenta in una forma diversa rispetto a quella in cui viene tramandata.Gli uomini si ingannano quando inconsapevolmente cristallizzano le loro conoscenze e le identificano in una particolare forma: del mito va colto il senso al di là della sua forma. Errore in cui incorre Giuda che non riconoscendo in Gesù il liberatore, il salvatore, – in quanto pensa ad una liberazione dal giogo degli stranieri che dominavano il suo popolo -. La Liberazione cui si rivolge Gesù è la liberazione dal peccato, dall’oscurità in cui l’anima è imprigionata.