BY: Ginevra Barbruni

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Durante il periodo della gravidanza è fondamentale seguire un’alimentazione adeguata per poter assicurare un corretto svolgimento della gestazione e del parto e per garantire un buono stato di salute sia della mamma che del nascituro; infatti il tipo di alimentazione, ed il conseguente stato nutrizionale che ne deriva, si rivelano fattori importanti in grado di poter influenzare in modo significativo il decorso dei nove mesi di attesa ed il corretto sviluppo del feto. Sarà quindi opportuno che le future mamme prestino attenzione alla loro alimentazione già a partire dal periodo prima del concepimento, fino a continuare durante tutto il periodo in cui il bambino verrà allattato al seno.
Il periodo della gravidanza diventa un’occasione importante per poter valutare l’adeguatezza del proprio modo di alimentarsi e di conseguenza poter migliorare ed impostare uno stile di vita più sano, da mantenere anche dopo il parto e l’allattamento.
L’alimentazione della donna in questo periodo non si dovrebbe discostare molto da quella precedente, anche se naturalmente alcuni fabbisogni aumentano: è necessaria infatti una quota calorica maggiore che viene utilizzata per la creazione dei nuovi tessuti fetali, per la formazione della placenta e per la crescita dell’utero, ma anche per l’aumento della massa sanguigna. Aumenta di conseguenza anche il fabbisogno proteico proprio per la necessità di creare nuovi tessuti ed aumenta anche il fabbisogno di vitamine (A, D, C, B6, B12, acido folico), sali minerali (calcio, ferro, fosforo) e lipidi (acidi grassi essenziali), di fondamentale importanza per assicurare al feto tutti i nutrienti di cui ha bisogno per il suo sviluppo. Un basso livello di folati infatti nella madre è un fattore di rischio per lo sviluppo di difetti del tubo neurale nel feto. L’incremento dell’apporto di acido folico in gravidanza, si è dimostrato efficace per la prevenzione della spina bifida e dell’anencefalia. Per questo motivo si consiglia di iniziare l’integrazione con acido folico almeno un mese prima del concepimento.
Gli acidi grassi essenziali si rivelano invece molto importanti per la madre ma soprattutto per la crescita e lo sviluppo del sistema nervoso centrale del neonato.
Vanno necessariamente introdotti attraverso la dieta in quanto non possono essere prodotti autonomamente dal nostro organismo. Tra questi ad esempio troviamo i famosi Omega-3, acidi grassi polinsaturi a lunga catena, tra cui il il più importante è il DHA presente nel pesce, soprattutto quello “azzurro”.
Le donne che seguono una dieta vegetariana o vegana devono prestare attenzione inoltre ai livelli di assunzione raccomandati dalla comunità scientifica soprattutto per quanto riguarda le proteine ed è spesso loro consigliato di ricorrere ad un supplemento di vitamina B12.
Durante il periodo di gestazione è quindi fondamentale seguire una dieta equilibrata, introducendo calorie e nutrienti necessari per mantenersi in buona salute, ma anche per garantire la formazione di nuovi tessuti, che permetteranno il corretto sviluppo fetale, e di riserve energetiche che saranno poi utilizzate in seguito durante l’allattamento.
La futura mamma dovrà quindi alimentarsi in modo adeguato per venire incontro alle proprie esigenze e a quelle del figlio. L’apporto calorico dovrà quindi necessariamente essere più alto , ma considerando il fatto che un eccessivo aumento di peso potrebbe creare problemi sia durante la gestazione che al momento del parto, il fabbisogno energetico dovrà comunque essere valutato attentamente in modo individuale in quanto dipende da molti fattori, che variano da donna a donna ed in base alle condizioni fisiche, allo stile di vita, al livello di attività fisica svolta e al tipo di lavoro svolto.
L’incremento energetico richiesto dalla maggior parte delle future mamme è comunque relativamente basso: infatti come spesso si sente dire “la donna in gravidanza non deve nutrirsi per due, ma nutrirsi due volte meglio” ossia migliorare l’alimentazione dal punto di vista qualitativo.
Quindi è importante acquisire un regime alimentare impostato su una dieta semplice, varia ed equilibrata, evitando pasti troppo abbondanti, cibi troppo elaborati, fritti e grassi ed evitare completamente l’assunzione di bevande alcoliche.
Un’alimentazione corretta dovrebbe pertando includere quotidianamente abbondanti quantità di frutta e verdura; farinacei come pane, pasta, riso e patate; proteine che per metà devono essere di elevato valore biologico (derivate quindi da pesce, carne e uova) e per l’altra metà fornite dai legumi (molto ricchi anche in fibra utile per prevenire e contrastare la stipsi); abbondanza di fibre derivate da pane integrale, frutta e verdura; prodotti caseari come latte, formaggi magri, yogurt. Alle donne non immunizzate nei confronti della toxoplasmosi, si consiglia inoltre di non utilizzare carne cruda o poco cotta, salumi, ad eccezione di quelli cotti, come ad esempio prosciutto cotto e mortadella e di utilizzare le uova solo ben cotte.
Di seguito vengono riportati una serie di consigli dedicati alla donna in gravidanza forniti dal Ministero della Salute per mangiare bene e in modo sano.

In generale è importante:
Seguire una dieta quotidiana il più possibile varia e contenente tutti i principi nutritivi
Fare 4-5 pasti al giorno
Mangiare lentamente, infatti l’ingestione di aria può dare un senso di gonfiore addominale
Bere almeno 2 litri di acqua al giorno, preferibilmente oligominerale, non gasata.
Sono da preferire:
Alimenti freschi per mantenere inalterato il loro contenuto di vitamine e minerali
Carni magre consumate ben cotte
Pesci tipo sogliola, merluzzo, nasello, trota, palombo, dentice, orata cucinati arrosto, al cartoccio, al vapore o in umido
Formaggi magri tipo mozzarella, ricotta, crescenza, robiola
Latte e yogurt, preferibilmente magri
Verdura e frutta di stagione, ben lavata, ogni giorno.
Da limitare:
Caffè e tè (da preferire eventualmente i prodotti decaffeinati o deteinati)
Sale (preferendo comunque quello iodato)
Zuccheri (privilegiare i carboidrati complessi, come pasta, pane e patate)
Uova (vanno consumate ben cotte e non più di 2 a settimana)
Grassi (preferire l’olio extravergine di oliva)
Da evitare assolutamente:
Bevande alcoliche.
L’alcol ingerito dalla madre giunge dopo pochi minuti nel sangue del feto, ma il feto non può metabolizzarlo perché è privo degli enzimi adatti a questo compito, di conseguenza l’alcol e i suoi metaboliti si accumulano nel suo sistema nervoso e in altri organi danneggiandoli.

http://www.salute.gov.it

G.Barbruni

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