BY: Renato Barbruni

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DOLLS
di Takeschi Kitano
Interpreti: Miho Kanno, Hidetoshi Nishijima
Anno di produzione 2002
Genere: romantico surreale

La fede, l’affidarsi all’amore è il tema dominante di questo bel film. Lo stile surrealista e magico, ma semplice, si sviluppa sulla trama di alcune vicende legate al tema dell’amore. I due innamorati, dalla sguardo rapito che camminano verso un punto ignoto legati da una corda rossa,rappresentano molto bene il legame misterioso dell’amore che unisce i due e li spinge come marionette lungo la via dell’esperienza di Amore. Tra l’altro il film inizia propria con le marionette della cultura giapponese.
E’ ancora l’Amore che agisce dentro le persone e le muove verso la propria realizzazione: la donna che attende per anni su una panchina il suo amato ogni sabato, mentre il suo amato, che l’aveva abbandonata, senza di lei – senza la sua anima – si è perduto nei mille rivoli del mondo diventando un assassino. Oggi l’uomo, potente e ricco, scorge dentro di sé una frattura, un vuoto incolmabile, e spinto da un cieco e irrazionale desiderio (quindi non motivato agli occhi della coscienza), va in quel parco, a vedere quella panchina dove anni prima aveva lasciato la donna-anima della sua vita, e lì, miracolo, la ritrova così come l’aveva lasciata.
Ancora Amore guida il giovane innamorato della cantate ricca e famosa, e quando lei subisce un incidente e perde la sua bellezza, e si nasconde al mondo, lui si fa cieco per poterla incontrare adattandosi alla volontà di lei di non esser guardata.
Il mistero dell’amore come guida della vita è ben raffigurato in questo film per certi versi inquietante (poiché ciò che ci inquieta è proprio la consapevolezza di non riuscire a controllare la realtà) dal finale misterioso ma stupendo: i due innamorati legati dal filo rosso dell’amore sono sospesi sul mondo illuminato da un sole nascente: l’alba dell’era di Amore.

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