BY: Irene Barbruni

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Il test psicologico è un reattivo (cioè un insieme di stimoli che attivano nell’individuo diversi tipi di reazioni) che viene utilizzato per avere una misurazione standardizzata ed obiettiva di determinate reazioni psichiche. La standardizzazione del test implica una determinata procedura di somministrazione che permette di poter comparare i dati di un individuo con il campione di riferimento.

In generale, i test psicologici vengono utilizzati per due ragioni fondamentali. La prima in quanto in determinati contesti (come ad esempio in quello giuridico o comunque nel momento in cui è necessario stendere una relazione psicodiagnostica) è importante affiancare alle osservazioni del professionista, dei dati più “obiettivi”. La seconda ragione è che il test permette di raccogliere molti dati in un tempo più breve rispetto ai colloqui psicologici; a volte è necessario cercare di approfondire lo stato psicologico di una persona nel più breve tempo possibile per diversi tipi di ragioni.

Importante è sottolineare però che sono strumenti che hanno un certo grado di obiettività, ma che comunque risentono del professionista che li somministra il quale, per non incorrere in errori, è bene che riferisca i dati raccolti alle informazioni circa la storia del paziente. Non è dal test che si legge la storia del paziente, ma dalla storia del paziente si comprende meglio il test.  Quindi bisogna sempre tener presente i limiti dello strumento; la somministrazione senza avere un minimo di informazioni sul testato non è possibile. I dati di qualunque test vanno quindi interpretati alla luce della persona che si ha di fronte, integrandoli  con i dati eventuali di altri test che possono aiutare al fine di raggiungere un’interpretazione più coerente e veritiera. Insomma solitamente si utilizzano due o tre test soprattutto quando si deve analizzare la personalità; la somministrazione è comunque affiancata da un certo numero di colloqui clinici.

Esistono tantissimi tipi di test che vengono scelti in base alla finalità dell’utilizzo. Per semplificare possiamo suddividerli in: test di intelligenza, test che misurano altre facoltà specifiche, test clinico-diagnostici e i test di personalità.

I test di personalità hanno lo scopo di esplorare la personalità nella sua globalità o in qualche dimensione più specifica. L’interpretazione di questi tipi di test prevede la lettura dei dati raccolti  non solo quantitativa ma anche qualitativa. In particolare i test proiettivi raccolgono informazioni che sono soltanto in parte conteggiabili; questo perché cercano di cogliere i processi inconsci. Per esempio due test proiettivi molto utilizzati sono il Rorschach e il T.A.T (in età adulta) o il C.A.T. (in età infantile). In queste tipo di prove le risposte o il racconto di storie (nel Thematic Apperception Test e nel Children’s Apperception Test ) costituiscono una produzione personale dell’individuo. Infatti non esistono risposte giuste o sbagliate e le informazioni raccolte costituiscono materiale unico e personale che rivela informazioni inconsce.

I test proiettivi propongo al paziente una figura ambigua, cioè, non definita, ed è proprio il processo mentale di completamento di quelle figure incomplete che fa scaturire, dal profondo della personalità, gli elementi che saranno utili allo psicologo per comprendere le tematiche presenti in quella personalità. Oltre a ciò si rende visibile la modalità di utilizzo dei processi sia percettivi che elaborativi del soggetto testato. Mentre i test a questionario si prestano maggiormente al confronto con i dati statistici, i test proiettivi sono utili anche per studiare  le modalità  soggettive del pensiero del paziente. Tutti siamo frequentemente sottoposti a prove proiettive, basti pensare al semplice gioco di interpretare la forma delle nuvole in cielo. Ognuno ci vede una certa figura. Possiamo ben dire: una propria figura, nel senso che è un’esperienza soggettiva. Oppure pensiamo a come ciascuno vive ed interpreta, ogni qualvolta vede un film, o legge un romanzo. Interpretare la realtà è una delle caratteriste più importanti e più usate: in quell’interpretazione vengono rivelate le tematiche custodite nel profondo del soggetto. Perché in fin dei conti ciascuno vive in modo personale ogni evento della sua vita, ed è quel modo personale che interessa l’indagine psicologica che si svela attraverso il test proiettivo.

Quindi, da una parte certi test ci aiutano prevalentemente a collocare il paziente entro una griglia statistica, mentre i test proiettivi permettono di individuare anche la modalità di quella soggettività, cercando i tratti difettosi e quelli più evoluti, utili per il percorso di  aiuto alle tematiche del paziente.  

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