BY: Irene Barbruni

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Dagli studi di diversi autori, il primo tra i quali Jean Piaget, sappiamo che l’intelligenza del bambino ha una base innata, ma che ciò che riceve dall’esterno è altrettanto importante e fondamentale per il suo sviluppo. In altre parole, l’intelligenza deve essere stimolata con agenti esterni che permettono di tirar fuori le potenzialità. Nonostante le ricerche degli ultimi anni possano essere contrastanti, sembra chiaro che il livello di intelligenza dei bambini sia molto legato a condizioni ambientali, oltre che genetiche. Quindi l’ambiente che circonda i bambini (l’educazione ricevuta, ma anche l’alimentazione) è fondamentale per lo sviluppo delle capacità del fanciullo.  

Vediamo quali sono le attività che vanno svolte quotidianamente e che aiutano lo sviluppo delle capacità, non solo cognitive ma anche relazionali.

Prima di tutto è bene non eccedere nella troppa stimolazione del bambino, per la preoccupazione di non farlo annoiare, in quanto un eccesso di stimoli non aiuta la capacità di concentrarsi la quale  è fondamentale per l’apprendimento. Ogni gioco proposto deve essere seguito da un vuoto, un momento di noia, che è necessario per lo sviluppo delle capacità creative e riflessive. Nel senso che il bambino deve imparare a reggere i momenti di vuoto, per non sviluppare la dipendenza dall’agire costante. Questo aspetto costituisce un grosso problema per la pedagogia, in quanto la cultura contemporanea tende ad ingombrare la vita del bambino con costanti stimoli.

Sicuramente il gioco libero è fondamentale e quelli più semplici e meno strutturati sono i più adatti al fine di stimolare la creatività nel bambino; spesso basta un oggetto di uso quotidiano. Fondamentale per lo sviluppo delle capacità di immedesimarsi nell’altro e di riconoscere emozioni e sentimenti, sono i giochi simbolici e di finzione. Queste esperienze ludiche aiutano l’evoluzione della sensibilità empatica: imparare a sentire ciò che sente l’altro. Questo aspetto è fondamentale per entrare nella dimensione della relazione di reciprocità, che inaugura la sensibilità etica. Non c’è vero sviluppo cognitivo senza l’evoluzione relazionale ed etica.

A questo scopo sono importati tutte quelle attività che vanno introdotte dal genitore:  la lettura o il racconto di storie (importanti per poter introdurre sentimenti e vissuti senza coinvolgere direttamente il bambino),  giochi che stimolano la gestione dello spazio (puzzle, disegni, costruzioni, ritagliare ed incollare), filastrocche e canzoncine (che arrichiscono il vocabolario stimolando contemporaneamente il gusto per l’armonia).

Molti studiosi tra i quali Edward Dutton, ricercatore presso l’IUlster Institute for Social Research (Regno Unito), hanno approfondito il cosiddetto “effetto Flynn negativo”. Fino a metà degli anni novanta il quoziente intellettivo è aumentato tra le nuove generazioni ma, da quel momento, è iniziato a diminuire. Secondo uno studio norvegese, eseguito da Bernt Bratsberg e Ole Rogeberg, che ha confermato questa diminuzione del QI, i motivi sarebbero ambientali e causati, ad esempio, da un peggior sistema scolastico e al troppo utilizzo delle nuove tecnologie.

Oggi infatti basta l’utilizzo di un dito per svolgere più funzioni, quindi è richiesta un tipo di operazione molto semplice, sia dal punto di vista motorio che cognitivo. L’interazione con queste tecnologie per i bambini è quasi naturale e diventa la modalità preferita poichè più immediata, meno faticosa, ma molto coinvolgente dal punto di vista del risultato (luci, colori, musiche). Ma, dato che l’utilizzo di questa tecnologia non richiede né sforzo fisico, né mentale, il risultato è un rallentamento nella capacità cognitivo/intellettuali. In altre parole, il bambino non impara a formulare un discorso legato al mondo che lo circonda. In questo senso gli studi sopra citati hanno evidenziato un abbassamento dell’intelligenza. É ulteriore prova il fatto che i programmi scolastici oggi, hanno subito un abbassamento di livello.

Quindi diventa fondamentale evitare, soprattutto in tenera età, l’utilizzo dei mezzi tecnologici. Nel momento in cui si introducono tali strumenti è bene non lasciare il bambino solo davanti al mezzo, ma utilizzare delle app adatte all’età guidate sempre dall’adulto e comunque in tempi ristretti.

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