BY: Irene Barbruni

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In diversi ambiti culturali ritroviamo il tema del confronto tra la parte più razionale di noi e quella legata alla sfera dei sentimenti: il conflitto tra mente e cuore. Esso viene ripreso numerose volte nell’ambito letterario e cinematografico, lo ritroviamo in molte fiabe e in diversi miti. Uno di questi è il mito di Eros e Psiche che racconta le vicende del dio dell’amore che si innamora di una bellissima mortale. Nel racconto troviamo Psiche che non può vedere il suo amato, poiché arriva solo durante l’oscurità della notte. L’oracolo aveva predetto che Psiche si sarebbe sposata con un mostro e le sorelle le suggeriscono di illuminare il suo amato per vederne il volto. Eros la scopre e mette in dubbio il suo amore. Psiche si troverà in seguito a dover superare diverse prove per riavvicinarsi al suo amato. Nuovamente in una delle prove la curiosità di vedere il contenuto di un’ampolla getta Psiche in un sonno profondo, come punizione di non aver saputo trattenere la curiosità. Eros però la salva, conquistato dall’impegno di Psiche, e i due si sposano.  Questo aspetto evidenzia come anche in ognuno di noi, il dialogo e l’equilibrio tra cuore e mente è la chiave per affrontare momenti importanti della vita.

Spesso ci interroghiamo sul senso di alcune scelte e ci domandiamo se ha prevalso la ragione o il cuore. In altri casi definiamo il nostro tipo di carattere identificando la nostra tendenza prevalente. Jung nell’opera “Tipi psicologici” suddivide le funzioni psicologiche in razionali ed irrazionali. Nel primo gruppo inserisce il tipo pensiero e il tipo sentimento, mentre nel secondo il tipo sensazione ed il tipo intuizione. Ognuno di noi possiede una propensione ad utilizzare una modalità piuttosto che un’altra, la strada dell’equilibrio non è quella del giudizio cercando una modalità giusta, ma di dare spazio al dialogo con noi stessi poiché è solo attraverso di esso che possiamo raggiungere l’armonia che fornisce la giusta serenità alle scelte che prendiamo.

Da ciò l’importanza di un’analisi introspettiva alla ricerca della modalità che abitualmente usiamo e quelle che non usiamo, che si sono come addormentate. Per evitare di rimanere troppo legati ad una sola modalità è bene tentare di esercitare anche l’altra. Chi è troppo razionale dovrebbe esercitarsi alla visione poetica della realtà; così del resto chi è troppo irrazionale, dovrebbe cercare di esercitarsi nella razionalità per riequilibrare il sistema di pensiero e di essere che lo caratterizza.

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